venerdì 17 settembre 2010

Promettilo! - Zavet

Già prima che finiscano i titoli di testa Kusturica stordisce lo spettatore. Lo schermo prende vita con cerchi concentrici bianchi su una ruota nera che gira vorticosamente, come quando alle elementari cercavamo di dare fastidio ai nostri vicini di banco.
E su queste note prosegue la pellicola, un'aggressiva commedia iperattiva, in un crescendo di trucchi, elementi fiabeschi, invenzioni strampalate e atmosfere da slapstick anni 30. Ho quasi l'impressione di assistere ad una proiezione simultanea dei Goonies, Tutti insieme appassionatamente e una versione a basso costo di Big fish.

Ci troviamo in Serbia, in un minuscolo paese di collina che conta appena tre abitanti. Tsane, un dolce dodicenne; suo nonno, un anziano rubicondo e scapestrato inventore di binocoli per spiare il vicinato che escono dalla cappa del camino; e Bosa, la provocante professoressa di Tsane, suo unico alunno, e spasimante del nonno.
Quando questi si sente vicino alla fine dei suoi giorni chiede al nipote di fargli una promessa, quella di andare in città, vendere la mucca di sua proprietà, comprare con il ricavato un'icona di San Nicola e trovare una bella moglie.
Il ragazzo così parte, ma non prima di aver dato una sbirciatina al prosperoso seno balzellante di Bosa attraverso il telescopio del nonno. In città lo attendono gangster sgangherati che hanno in programma di costruire una copia del World Trade Centre, due fratelli pelati e coordinati nelle vesti (camice a scacchi, pantaloncini da giovani marmotte e stivali da cowboy), e Jasna, una splendida studentessa del liceo che rapisce il cuore del nostro protagonista con lo sprint di una veloce pedalata.

Ciò che colpisce è la tendenza barocca che percorre la pellicola, in un succedersi di musiche e colori, sempre più forti e sempre più brillanti che danno vita ad una catena di cacofonie senza fine. E poi ci sono un paio di domande. La schizofrenia del pezzo, così diviso fra l'atmosfera cartoonesca fatta di colpi d'occhio e gags e una violenza e sessualità fortemente esplicite, è voluta o accidentale? Qual è il motivo (pensiero che mi dà i brividi) per cui un dodicenne dovrebbe andare a cercare una sposa liceale per poi consumare il loro amore prima del matrimonio dentro il cofano di una macchina che sfreccia sotto i colpi di proiettili e missili?
A meno che non sia io ad essere poco accorta o molto stupida e mi sto perdendo un brillante significato nascosto, mi sembra che Promettilo! voglia essere divertente e rumoroso ad ogni costo, esagerando in situazioni e modalità alla ricerca disperata di azione, qualsiasi azione, anche se fatta di tempi assurdi o ridicola. Risa amare.

(Cristina Fanti)

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