lunedì 25 luglio 2011

Comic-Con 2011 - Day 2

Due le portate principali della seconda giornata del Comic-Con 2011. A mezzogiorno Steven Spielberg presenta Tintin, a cena un assaggio di The Amazing Spiderman con un supereroe dal fiato corto per l'emozione.

La vera colazione, un antipasto mattutino se vogliamo, è stata invece servita per la stampa su una terrazza mozzafiato in compagnia del cast di The Walking Dead. Bagels e bacon, fucili e zombie, secondo il gusto americano. Grandi promesse per la nuova stagione, tra un giro di sciroppo d'acero e l'altro, ugualmente dolci per le orecchie dei fan: maggiore esplorazione dei personaggi, il doppio degli episodi e molti, molti più morti viventi. Non si preannuncia però saccarosio nella trama, il telefilm non perderà la sua grinta, tanto che gli attori sono perseguitati dall'incubo di restare senza lavoro qualora il loro personaggio venisse trasformato. Nessuno si spinge oltre, anche se sembra di capire che tutti i presenti siano ancora ben lontani dalla decomposizione.


Due giri di orologio e torna la fame. Spielberg sazia la folla mostrando un video test per la realizzazione di Milù, fido compagno di Tintin, in cui un tale Jackson Peter, produttore del film, inscena una finta audizione per il ruolo del capitano Haddock durante la quale alza un po’ il gomito e finisce per tuffarsi in mare. Subito dopo lo splash le luci si riaccendono e quel Peter è di nuovo sullo schermo. Solo che questa volta è ripreso dalle telecamere in sala. È con noi a San Diego. Segue uno dei migliori panel offerti quest'anno. Si parla di tecnologia e Spielberg ammette che volentieri tornerà a utilizzare il 3D, anche se non lo trova adatto a tutti i tipi di storie. Se questo film avrà successo, aggiunge, farà dirigere il sequel da Jackson stesso. Dalla sedia a fianco Peter sorride e accetta con piacere la proposta. Anche per lui due commenti sul 3D, chiarisce che non deve essere mai confuso con un genere cinematografico, bensì chiaramente identificato come un mezzo per raccontare storie conservando lo sguardo curioso di un bambino. All’apertura delle domande dal pubblico si vira ovviamente su Lo Hobbit. Sul tema Peter risponde con un caldo sorriso neozelandese e una dichiarazione inequivocabile: mi sto divertendo un casino.


Sul tavolo degli stuzzichini, il franchise di Underworld è tornato con il quarto episodio Awakening, rinfilando Kate Beckinsale nel costume di latex abbandonato cinque anni fa, abbastanza confortevole per piegarsi (il pubblico maschile ride mentre la fantasia vola imbarazzando l’attrice) ma decisamente troppo stretto dopo il pranzo. Se mai verrà girato un nuovo capitolo della saga Kate ci assicura che di certo non mangerà un secondo gelato.


Il cast di Fright Night ha mostrato il meglio che aveva da offrire, e cioè il fondoschiena di Colin Farrell quando si è accovacciato a favore di telecamera per fare un autografo a una fan. Il megaschermo della gremita Hall H fa gradito regalo alle donne del Convention Center. Colin capisce ma da duro irlandese fa spallucce, sistema il girovita e regala un sorriso. In altre immagini alcune scene del remake. Una lunga sequenza d’inseguimento in auto realizzata con una grossa macchina da presa in 3D grazie ad una complicata coreografia in cui parti del veicolo slittano creando spazio per il movimento di tecnici e attori. Effettivamente lodevole, ma saprà tenerle testa il resto del film?

Il nuovo Ghost Rider conserva la sua parte migliore dietro le quinte con un backstage in cui fa buon uso pubblicitario dei due registi che si lanciano su pattini rotelle e liane per catturare immagini perfette. Due stuntman con l’occhio al buco che riescono a vendere il film ancor meglio della star che siede loro accanto. Effetti speciali decisamente migliori del suo predecessore, il parrucchino di Nicolas Cage sembra davvero convincente.


All’ora di cena, tra una conferenza e l’altra, giunge tra il pubblico un ansimante Spiderman casereccio, costume del Lidl dell’anno passato, si avvicina al microfono a disposizione per le domande in platea e viene quasi cacciato dal moderatore. Il ragazzo conquista la parola e dichiara che il suo sogno è sempre stato quello di trovarsi nell’Hall H del Comic-Con di San Diego nelle vesti dell’aracno-eroe, il moderatore s’impietosisce e ascolta. Il ragazzo confessa che l’uomo ragno l’ha salvato in tenera età dal più classico complesso d’inferiorità, quello della gracilità, la voce trema e mentre parla cala maschera. Boati e schiamazzi quando spunta dalla tuta blu e rossa il viso di Andrew Garfield.


Scalda il pubblico la sua performance, che sembra sentita, e colpo dopo colpo, prima un trailer in 3D, poi alcune scene non ancora renderizzate fra Peter Parker e Gwen Stacy (Emma Stone), infine l’attesissima mai vista prima trasformazione del dottor Connors in Lizard, la temperatura bolle per il film fin’ora meglio recepito della manifestazione.

Direttamente dalla pentola al cestino dell’umido va invece il remake di Atto di Forza (Total Recall) con Colin Farrell nei panni del Douglas Quaid che fu dell’ex governatore Shwarzenegger. Il confronto non sussiste e l’adattamento di Len Wiseman da quello che lui stesso ci ha mostrato già fa puzza.

Lo sfortunato cast di Total Recall: da sinistra Len Wiseman (regista), Jessica Biel,
Bryan Cranston, John Cho, Kate Beckinsale e Colin Farrell.

(Cristina Fanti)
da filmfilm.it

domenica 24 luglio 2011

Comic-Con 2011 - Day 1

Se la mattina di buon’ora apri la porta della tua stanza di motel e sul ballatoio di fronte, incorniciato da palme alte e sottili, vedi passare il personaggio di un manga con lunghi capelli blu raggruppati in aculei che sfidano la gravità, arco e frecce in spalla e biglietto dell’autobus in mano, con buona probabilità sei al Comic-Con di San Diego. Nel qual caso le meraviglie sono solo all’inizio.

Quest’anno la manifestazione, che ormai raccoglie molto più che fumetti e che, come ci ha detto ridacchiando l’attrice Amanda Seyfried, sarebbe più giusto chiamare solo Con, ha aperto i battenti ieri, mercoledì 20 luglio, con una preview night all’insegna di JJ Abrams. Le anteprime mondiali di Alcatraz e Person of Interest sono state lanciate nell’atmosfera. La prima fa esplodere la folla, con giochi di parole e riferimenti all’“isola”, evidentemente una diversa e più nota di quella a cui siamo abituati, dalla bocca di Jorge “Hurley” Garcia, uno dei protagonisti, e una trama che intreccia mistero sovrannaturale e thriller, ben degna dell’interesse generato dal suo fratello maggiore. Il secondo atterra in piedi ma non esalta, nonostante il boato per l’ingresso in scena di Michael “Ben Linus” Emerson, altro purosangue abramsiano. La strana coppia Emerson - Jim Caviezel non convince del tutto, ma vedere Gesù abbattere malviventi a gruppi di cinque a mani nude tra le strade di New York può avere il suo perché. Entrambe le serie saranno trasmesse in autunno rispettivamente su FOX e CBS.

Tornando ad oggi, alle palme e a San Diego, l’obiettivo primario è battagliare la folla che giunge in città per il primo giorno ufficiale di mostra. Allungando un braccio si toccano le stelle e la frenesia è palpabile.

La mattina comincia presto, al primo albeggiare, breaking dawn, con i fan di Twilight Saga accampati fuori alla famigerata Hall H, che contiene 6500 corpi ed è il cuore cinematografico del Comic-Con. E’ impossibile entrare per i sani di mente, ma mi dicono che Pattinson ha portato con sé un interessante capigliatura. Buon per lui.

Il press tour per i non vampiri è inaugurato da In Time, il nuovo thriller sci-fi di Andrew Niccol. In una futuristica Los Angeles la moneta con cui fare affari è il tempo. A 25 anni si smette d’invecchiare e si muore l’anno successivo a meno che non vengano immessi nuovi anni nel sistema. Il tempo si baratta e si ruba, tutto pur di sopravvivere, da eterni ragazzi. Justin Timberlake e Amanda Seyfried, il cui unico commento intelligente della giornata ho già anticipato, sono due fuggiaschi, e ad un certo punto si baciano. Questo e poco altro è ciò che ci è stato fatto vedere nel trailer di presentazione. Niccol scrive e dirige, ed etichetta il film come un Fuggitivo che incontra Blade Runner. Nelle sale il prossimo Halloween, non promette scintille, anche se il tatuaggio luminoso che indica quanto tempo resta ad ognuno potrebbe fare moda.

Sbarca poi sul palco Andy Serkis con il suo regista Rupert Wyatt per mostrare un paio di scene da L’Alba del Pianeta delle Scimmie, un prequel del remake dell’originale, in cui si racconta come uno scimpanzé allevato da un uomo (James Franco) e per questo dotato di una sensibilità speciale, abbia guidato la rivoluzione dei primati che ha spazzato via la nostra specie e distrutto la statua della libertà. Realizzato con sofisticata motion capture, che ormai dovrebbe contenere la parola “serkis” nel nome, graficamente sembra spiccare il volo. Narrativamente resta un grande punto interrogativo.


La giornata tocca il suo picco più alto con Ridley Scott, in collegamento dall’Islanda, e Charlize Theron, in carne ed ossa, che parlano, ma in realtà non dicono niente, di Prometheus, attesissimo prequel di Alien, che più che un prequel è una storia liberamente ispirata da. Più precisamente, alla fine di una chiacchiera lunga un’ora, si capisce che l’unico collegamento fra i due film è la presenza di una sostanza aliena. Il resto verrà mantenuto tassativamente segreto fino all’uscita, ad un anno da ora. E’ stato comunque un piacere vederti Ridley.


Robert Rodriguez presenta i suoi nuovi progetti. Spy Kids 4 in 4D, con una cartolina da grattare in corrispondenza di alcuni tasselli quando appare un’indicazione sullo schermo per poter sentire gli stessi odori che titillano le narici dei protagonisti. Due nuovi film tratti dal fumetto Heavy Metal e dal mondo visionario di Frank Frazetta. Ma soprattutto la sua nuova casa di produzione che bypassa le major. Un genio. E molto più sexy di Timberlake.

La giornata si conclude con Guillermo del Toro e Jon Favreau che parlano di Cowboys and Aliens, la cui prima mondiale si terrà su queste spiagge sabato sera, e dei nuovi progetti legati alla Disney. Del Toro dirigerà un adattamento cinematografico della giostra Haunted Mansion, come è successo per Pirates of the Caribbean, e ci racconta di aver nascosto delle monetine lungo il percorso del trenino che vi passa attraverso perché, cito, è un “weird fat motherfucker”. Se avete in programma una gita a Disneyland sapete come intrattenervi.

Dopo un cameo di Stan Lee, che ci porta il primo fumetto con colonna sonora incorporata, protagonista una star della musica giapponese, tutti incolonnati per tornare in albergo, di corsa, a riposare, perché domani arriva Spielberg!



(Cristina Fanti)